The recovery of this complex, the work of architect Gian Carlo Maroni that was inaugurated as a swimming pool in 1934, was conducted in agreement with the Italian Superintendency of Architectural Heritage. The building’s monumental character was enhanced through conservative restoration that took into account architectural aspects, technological and regulatory demands, and managerial requirements. Its original features were brought back to light, from the spectacular axial perspective to the highly expressive roof truss system. Using stratigraphic analysis, the original color was given back to the plaster and to the new doors and windows, which were created by following the plans from the ’30s. The granulometry and chromatisms of the new internal floors in Venetian seminato were also faithfully reproduced. The outdoor areas overlooking the water basin were, instead, completed with a fine gravelly flooring that alludes to the sandy beaches in Maroni’s designs.

 

Il recupero del complesso, inaugurato nel 1934 come stabilimento balneare e opera dell’architetto Gian Carlo Maroni, è stato condotto in accordo con la Sovrintendenza ai Beni Architettonici. Il carattere monumentale dell’edificio è stato valorizzato mediante un restauro conservativo che coniuga aspetti architettonici, esigenze tecnologiche e normative e necessità di carattere gestionale. I caratteri originali sono stati riportati alla luce: dalla scenografica prospettiva assiale al sistema di travature dalla marcata valenza espressiva. Il trattamento cromatico ha recuperato, mediante analisi stratigrafica, il colore originario degli intonaci e dei nuovi infissi, realizzati secondo il disegno degli anni ’30. Anche la granulometria e i cromatismi delle nuove pavimentazioni interne in seminato veneziano sono state fedelmente riprodotte. Le aree scoperte affacciate sul bacino d’acqua sono state invece trattate con una pavimentazione ghiaiosa a grana minuta, che allude alla spiaggia sabbiosa del progetto maroniano.

 

(Progetto architettonico: arch. Gianni Calzà e arch. Emanuele Genuizzi)