CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE PIAZZA CASTELLO – FORO BUONAPARTE

MILANO

Progetto 1° classificato

 

Emanuele Genuizzi, progettista
Vincenzo Strambio, progettista
Giovanni Banal, progettista
Enrico Ragazzo, progettista
Andrea Carloni, consulente
Roberto Taddei, consulente
Gianluca Iaia, collaboratore

 

Piazza Castello acquista leggibilità e definisce il proprio perimetro, in relazione al sistema dei viali del parco, all’area attorno all’Arena e alla Piazza del Cannone – suo naturale contrappunto – con la caratteristica di piazza sterrata: il grande parterre della tradizione francese.

Gli alberi ad alto fusto esistenti e quelli di nuova piantumazione emergono dalla pavimentazione in calcestre che si estende omogenea a partire dal segno rafforzato del doppio filare di aceri perimetrali, fino a lambire il declivio del fossato inerbito e raggiungere la torre del Filarete. Gli attuali dislivelli e movimenti del terreno, leggermente rimodellati, creano un nuovo paesaggio urbano che rimanda idealmente all’indeterminatezza dell’ambiente originario attorno al castello: uno spazio più rarefatto e al contempo arricchito di nuove potenzialità.

La continuità dello spazio si articola nella successione coerente di scenari e caratterizza il breve tratto rettilineo di via Beltrami, che filtra la transizione dalla città al paesaggio ibridandone i caratteri: la superficie in calcestre si estende prolungandosi nello spazio definito dalle quinte monumentali degli edifici dando luogo a un ampio viale d’ingresso al parco. Il carattere di boulevard, già presente nella sistemazione ottocentesca è accentuato dalla successione dei lampioni e dalla presenza di panchine, chioschi e dèhors.

Alla fontana circolare fa da contrappunto geometrico il nuovo basamento in granito della statua equestre di Garibaldi, risolto mediante un cerchio a contrasto definito sulla pavimentazione di Largo Cairoli, omogenea e continua. Il ridisegno delle pavimentazioni sottolinea l’andamento allungato di forma ellissoidale dello spazio ed evidenzia la prevalenza del traffico pedonale su quello veicolare.

Pur nell’attento studio del dettaglio e dei particolari architettonici e costruttivi, l’approccio metodologico è orientato alla semplificazione, all’economia di materiali, alla sottrazione di segni piuttosto che all’inserimento di nuovi elementi. Questa modalità d’intervento, in un’area già estremamente connotata e ricca, valorizza l’impianto monumentale nel suo complesso, che risulta più nitido, interconnesso, ordinato.

La progettazione paesaggistica, che rappresenta il cuore del progetto, prevede il ridisegno delle aree inerbite e la piantumazione di 134 nuovi alberi, in uno “spostamento di quota” del verde in altezza. Alla valenza di carattere scenografico si accompagnano nuove modalità di fruizione dello spazio, più libere, aggiornate e flessibili.

 

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